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Title Al Festival della Scienza medica di Bologna, Ian Deary, uno dei padri della cosiddetta epidemiologia cognitiva, racconta le ricerche che stanno rivelando un collegamento tra capacità cognitive, vita più lunga, e minor rischio di contrarre patologie Media name/outlet La Repubblica Country/Territory Italy Date 11/05/19 Description È il caso di dirlo: piove sempre sul bagnato. Un'intelligenza superiore alla media non aiuta solamente ad eccellere negli studi, a trovare un lavoro migliore e, di conseguenza, guadagnare di più. A quanto pare, assicura anche una vita più lunga, e una salute di ferro. Un corpus crescente di ricerche sta rivelando un legame tra abilità cognitive nella prima infanzia, longevità, e minor rischio di contrarre patologie cardiovascolari, tumori e altre gravi patologie. Si tratta della cosiddetta epidemiologia cognitiva. Un termine coniato dallo psicologo scozzese Ian Deary, direttore del Centro per l’invecchiamento cognitivo dell’Università di Edimburgo, che oggi è in Italia, ospite del Festival della Scienza Medica di Bologna, per illustrare i risultati delle sue ricerche, e spiegare in che modo studiare abitudini e genetica delle persone più intelligenti potrebbe aiutare tutti noi a invecchiare in salute. Producer/Author Simone Valesini Persons Ian Deary